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L’architetta pioniera del concept spiega i benefici che un progetto del genere apporta all’ambiente e alla salute della persona.

da: Mariagrazia Novo

Sito web: mariagrazianovo.it

Categoria: CONSULENZA

CONTENUTO PUBBLICITARIO

mariagrazia novo

L’attenzione verso la passive house è per Mariagrazia Novo il risultato di vari elementi: studio, cura, curiosità ma soprattutto volontà di poter costruire e dar vita ad un progetto che avesse per lo più benefici e punti di forza. È proprio per questo motivo che, a partire dagli anni 2000, comincia a studiarle e ad interessarsene, per poi realizzarne lei stessa una. Dal 2005, infatti, Novo ha trasformato un rustico di famiglia nella sua passive house, in cui vive da ben 17 anni, smentendo lo scetticismo di chi non conosce questa tipologia di abitazione. Nonostante le titubanze iniziali, ho voluto costruire la mia passive house proprio per toccare con mano la possibilità di realizzarla. Sono testarda e se penso che un’idea sia ottima, la perseguo fino alla fine” spiega Novo, che dopo essere stata in Austria a visitare varie passive houses ed essersi resa conto che è un concept vincente persino nei paesi più freddi, ha deciso di specializzarsi nella progettazione di queste case.

 

Ha analizzato e studiato ogni singolo dettaglio, per offrire ai suoi clienti il migliore dei servizi. Ma quali sono i vantaggi delle passive houses? Innanzitutto la loro capacità di sfruttare in modo passivo il calore, infatti sono strutture bioclimatiche, che vengono realizzate con vari materiali come prodotti naturali o sintetici, in base alla sensibilità e alle richieste degli acquirenti. Un’altra caratteristica fondamentale di queste abitazioni riguarda l’altissimo impatto dal punto di vista del risparmio energetico, poiché abbattono le emissioni di CO2 e apportano dei benefici anche per ciò che riguarda la salute di chi abita nelle passive houses: “Se si vive in una casa sana, c’è poca probabilità di ammalarsi. Io come architetto ho sentito la necessità di creare una situazione di benessere oltre che negli ambienti, anche nella vita e nella salute dei miei clienti”, afferma Novo, che abbraccia il concetto di edificio come punto di partenza per il benessere della persona.

Ciò che l’architetta promuove, inoltre, è la diffusione di questo concept per riuscire a creare una rete di scambio delle nuove tecniche e sperimentazioni per le passive houses, tutte finalizzate ad adattarsi sempre più alle esigenze del cliente, oltre che al benessere della Terra in generale; è per questo che sono nate varie associazioni tra cui la Federazione italiana passive house (FIph), che riesce a diffondere il concetto a chi vuole imparare le tecniche. Le stesse pratiche, però “Devono essere sfruttate e seguite giorno dopo giorno, motivo per il quale noi come architetti dobbiamo dedicarci anche alla parte pratica, andare nei cantieri per riuscire a seguire i lavori nel dettaglio. Non bastano solo i calcoli, dobbiamo toccare con mano la realizzazione dei nostri progetti”, spiega Novo.

 

È il benessere, dunque, il leitmotiv del lavoro e dello studio dell’architetta, che propone le sue idee, sempre studiate in modo sartoriale sulle esigenze dei clienti, che fidandosi delle sue competenze e della sua esperienza, trovano il loro equilibrio e la loro serenità. Il feedback che le danno è indispensabile, perché “So che sto procedendo sulla giusta strada, sentire i clienti e sapere che vivono felici, nel comfort, che tutto funziona come dovrebbe, per me è la parte più importante del mio lavoro” conclude Novo.