Gli avvocati spiegano in che modo applicare il Decreto Aiuti Bis varato dal governo Draghi per non essere vittime dei rincari sui consumi di gas ed energia elettrica.
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Neanche il tempo di tornare dalle vacanze e gli imprenditori italiani sono stati accolti dagli effetti della guerra tra Russia e Ucraina, tra cui il caro bollette. “Gli imprenditori si sono visti arrivare forti rincari sui consumi, in alcuni casi del +1.000%; e non trovano certo consolazione nel sapere che i loro omologhi francesi o tedeschi stanno vivendo la medesima situazione” dicono gli avvocati Oreste Maria Petrillo e Fabio Santoro, fondatori della società Sape Cons ed esperti in contrattualistica internazionale. “Le imprese si reggono sui bilanci tra profitti e perdite: sono conti che non lasciano spazio alla filosofia” sottolineano gli avvocati.
In questo periodo, molte imprese italiane e, più nello specifico, quelle che operano nel settore industriale e della ristorazione, hanno ricevuto richieste di esborsi maggiorati di migliaia e migliaia di euro. Molte sono costrette a prendere in considerazione la cessazione delle attività proprio a causa delle bollette esorbitanti di energia elettrica e gas: “Hanno pagato e stanno tuttora pagando cifre che sono al di sopra dei loro guadagni. Come? Continuando a indebitarsi. E, purtroppo, non potranno vivere a lungo in questa situazione. Ma esiste una soluzione per evitare lo scenario peggiore” assicurano i due avvocati. Che spiegano: “Poco prima della caduta del precedente Governo, fu proprio l’ex Premier Mario Draghi a varare il cosiddetto Decreto Aiuti Bis, stabilendo che, fino al 2023, le aziende non devono pagare un euro in più sulle bollette rispetto al 2021; bisogna comprendere, però, se possono realmente beneficiarne”.
Infatti, il Decreto Aiuti Bis riguarda, retroattivamente, per lo più, con i vari distinguo, i contratti di luce e gas sottoscritti nel cosiddetto mercato libero. Ma che cosa dice nello specifico? L’articolo 3 così recita: “Fino al 30 aprile 2023 è sospesa l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che consente all’impresa fornitrice di energia elettrica e gas naturale di modificare unilateralmente le condizioni generali di contratto relative alla definizione del prezzo ancorché sia contrattualmente riconosciuto il diritto di recesso alla controparte”.
La prima cosa da sapere è che ci sono varie verifiche da fare per comprendere se l’azienda ne può beneficiare, dovendo considerare anche la tipologia di contratto che ha sottoscritto con il fornitore di energia e gas. Il Decreto Aiuti Bis nasce per evitare che i gestori di energia si accordino tra loro su un prezzo uguale per tutti, disincentivando qualsiasi tentativo di cambio gestore per pagare meno. Leggendolo più nel dettaglio, si comprende come la norma contenuta nel Decreto Aiuti Bis varia a seconda della tipologia di mercato: tutelato; libero; libero con offerta a prezzo bloccata; libero a prezzo variabile e a prezzo bloccato solo per un periodo di tempo stabilito.
Se vi state chiedendo come usufruire del Decreto Aiuti Bis – che, in alcuni casi, può fare la differenza tra mantenere la serranda aperta o chiuderla per sempre – la risposta è semplice: “Munitevi di un avvocato che abbia la possibilità di contrastare, con una citazione, l’arrivo indiscriminato di bollette che prevedono un pagamento tale da mandare l’azienda in bancarotta. Nel caso non siate nella possibilità di rivolgervi ad un avvocato, dirigetevi verso la sede più vicina di una associazione di consumatori e chiedete che vi aiutino nella stesura di un atto legale teso a far valere i vostri diritti. Il fatto che molti cittadini continuino ad essere inconsapevoli dei rimedi messi a disposizione, rimanda senza dubbio al vecchio detto latino ‘Vigilantibus iure succurunt’ (Il diritto viene in soccorso di chi è vigile)” concludono gli avvocati Petrillo e Santoro.